miércoles, 9 de diciembre de 2009

"Cognomi del Piemonte" da (Riccardo Baldi) - "Apellidos del Piemonte" (traducción al español del blog)

E' dai secoli XI - XII che si evidenzia la presenza dei cognomi; molti soprannomi scaturiti da certe attitudini fisiche, da deficienze, da qualità o da un certo modo di comportarsi da parte di alcuni individui, fecero sì che questi soprannomi si tramutassero in cognomi.
Es desde los siglos XI - XII que se evidencia la presencia de los apellidos; muchos sobrenombres caricaturizados por ciertas aptitudes físicas, por deficiencias, por cualidades o por un cierto modo de comportarse de parte de algunos individuos, hicieron que estos sobrenombres transmutaran en apellidos.


In altri casi il cognome nacque dall'abitare nelle vicinanze di una chiesa, di un ponte, di un grande albero, di una torre, ecc. Altri presero il proprio cognome in base alla loro professione ed infine, alcuni lo adottarono dal nome del loro padre o della loro madre.
En otros casos el apellido nace del habitar en las cercanías de una iglesia, de un puente, de un gran árbol, de una torre, etc. Otros tomaron el propio apellido en base a su profesión, y por último, algunos lo adoptaron del nombre de su padre o de su madre.


Dal secolo XVII (non solo, ma in particolare) compaiono numerosi i cognomi "costruiti" e dati ai bambini esposti (trovatelli), nella sola Provincia di Cuneo dai dati provenienti dalla Prefettura di Cuneo tra gli anni 1850 - 1870, venivano abbandonati mediamente ogni anno circa 800 - 900 bambini e quindi ogni anno venivano inventati 800 - 900 nuovi cognomi; questi cognomi si distinguono dagli altri perché sovente hanno a che fare con i Santi (Santantonio, Sangiuseppe, Sangrato, ecc.); con Gesù (Gesumio, Gesunostro, Santogesù, Gloriagesù, ecc.); con la Madonna (Santamaria, Nostramaria, Mariano, ecc.); con Dio (Santiddio, Diotallevi, Graziadio, ecc.); con la croce (Santacroce); con i giorni della settimana (Lunedino, Sabatino, ecc.) e con i mesi (Agosto, Agostiale, Marziano, Settembrino, ecc.).
Desde el siglo XVII (no sólo, pero en particular) aparecen numerosos apellidos "construídos" y dados a los niños abandonados, sólo en la Provincia de Cúneo de los datos provenientes de la Prefectura, entre los años 1850 - 1870, eran abandonados alrededor de 800 - 900 niños cada año y por lo tanto cada año eran inventados de 800 a 900 nuevos apellidos; estos apellidos se distinguen de los otros porque a menudo tienen que ver con los Santos (Santantonio, Sangiuseppe, Sangrato, etc.); con Jesús (Gesumio, Gesumio, Gesunostro, Santogesú, Gloriagesú, etc.); con la Madre (Santamaria, Nostramaria, Mariano, etc.)con Dios (Santiddio, Diotallevi, Graziadio, etc.); con la cruz (Santacroce); con los días de la semana (Lunedino, Sabatino, etc.) y con los meses (Agosto, Agostiale, Marziano, Settembrino, etc.).


La nascita del cognome tra gli anni 1000 e 1200, è dovuta in particolare modo a due cause: la prima riguarda la forte crescita demografica che subirono le nostre zone in quel dato periodo; la seconda causa concomitante alla prima, è da addebitarsi all'accentramento demografico che ne seguì in vari luoghi.
El nacimiento del apellido entre los años 1000 y 1200, se debió en modo particular a dos causas: la primera referida al fuerte crecimiento demográfico que sufrieron nuestras zonas en aquel período; la segunda causa concomitante con la primera, a la centralización demográfica que siguió en varios lugares.


Pertanto, considerando che il cognome fu lo strumento che permise l'identificazione di ogni individuo nell'ambito di una determinata comunità, ne viene cosa naturale che ciò avvenne come concausa al forte incremento demografico il quale, rese impossibile l'identificazione come si faceva prima di questo periodo, cioè: ogni individuo oltre al proprio nome era identificato con un soprannome o col nome del padre o della madre (usanza ancor oggi praticata in alcuni luoghi delle nostre valli e colline, sovente si identifica una certa persona chiamandola con il suo nome e quello di un suo genitore esempio: Giovanni di Antonio, Giuseppe di Teresa; o per soprannomi: Pierino il Grosso, Mario il Verde, ecc.). Questo sistema poteva funzionare in una comunità molto piccola, crescendo, questa comunità si trovava nell'impossibilità di identificare i propri individui ed è a questo punto che si dimostra l'avvenuta necessità che ebbero le medio e grandi comunità di ufficializzare i vari soprannomi, trasmettendoli poi in linea diretta da padre in figlio (la trasmissione del cognome per via paterna, si diffuse in Italia tra la fine del basso medioevo ed il rinascimento - 1400/1500, divenendo obbligatoria solo dopo il Concilio di Trento - 1543/1563.
Por lo tanto, considerando que el apellido fue el instrumento que permitió la identificación de cada individuo en el ámbito de una determinada comunidad y como consecuencia natural del fuerte incremento demográfico, se hizo imposible la identificación como se hacía antes de este período. Es decir: cada individuo además del propio nombre era identificado con un sobrenombre o con el nombre del padre o de la madre (usanza practicada todavía hoy en algunos de nuestros valles y colinas, donde a menudo se identifica a una cierta persona llamándola con su nombre y el de un progenitor, por ejemplo: Giovanni di Antonio, Giuseppe di Teresa; o por sobrenombres: Pierino il Grosso, Mario il Verde, etc.). Este sistema podía funcionar en una comunidad muy pequeña, pero creciendo, esta comunidad se encontraba con la imposibilidad de identificar a los propios individuos y es en este punto que se demuestra la necesidad que tuvieron las medianas y grandes comunidades de utilizar varios sobrenombres, transmitiéndolos luego en línea directa de padre a hijo (la transmisión del apellido por vía paterna se difundió en Italia entre fines del bajo Medioevo y el Renacimiento - 1400/1500, deviniendo obligatoria sólo después del Concilio di Trento - 1543/1563).


La seconda causa in sintonia con l'espansione demografica e la nascita dei cognomi è da ricercarsi nell'accentramento urbano caratteristico di questo periodo.
La segunda causa, en sintonía con la expansión demográfica y el nacimiento de los apellidos, hay que buscarla en la centralización urbana característica de este período.

E' opinione comune tra gli storici, che tra i secoli X - XI fino alla metà del secolo XIV, l'Europa abbia conosciuto una forte crescita demografica. Sempre secondo diverse interpretazioni, la popolazione europea che all'inizio del secolo XI si aggirava sui quaranta milioni di abitanti, all'inizio del XIV secolo ne contava già quasi il doppio. Per l'Italia è stata calcolata un'eccedenza annua media dello 0,26 %, pari a circa 80.000 abitanti in più ogni anno.
Es opinión común entre los historiadores, que entre los siglos X y XI hasta mitad del siglo XIV, Europa conoció un fuerte crecimiento demográfico. Siempre según diversas interpretaciones, la población europea que al inicio del siglo XI rondaba entorno a los cuarenta millones de habitantes, al inicio del siglo XIV contaba ya con el doble. Para Italia ha sido calculado un superávit anual promedio del 0,26%, o sea cerca de 80.000 habitantes más por año.

Anche se queste stime eseguite da studiosi di fama mondiale, si basano su fonti documentarie abbastanza ristrette, al di là del fattore numerico le cause provocate da questo eccezionale decollo demico sono percepibili anche da altri fattori, quali: l'estendersi nelle città di nuove cinte murarie, nelle campagne nuovi insediamenti producono l'allargamento delle aree coltivate; è questa l'epoca dei grandi dissodamenti, si bonificano acquitrini e paludi, si abbattono foreste, si costruiscono canali per l'irrigazione. E' l'epoca dei cosiddetti insediamenti programmati, numerose "Villenove e Villefranche" nascono un po' dappertutto (come Villanovetta di Verzuolo e Villafranca Piemonte) sotto la spinta di signori che essendo proprietari di vasti incolti, decidono di trasformarli in aree coltivabili. Questa forte crescita demografica, produce di conseguenza un'intensa mobilità sui territori da parte delle popolazioni; molti contadini si trasferiscono nelle città anche per non aggravare ulteriormente le già precarie condizioni economiche della famiglia, ma non solo i contadini si inurbano, diversi proprietari di fondi con la propria famiglia si trasferiscono nelle città, dove vedono nuove prospettive, sia culturali che professionali.
Aunque estas estimaciones hechas por estudiosos de fama mundial, se basan en fuentes documentales bastante rígidas, más allá del factor numérico, las causas provocadas por este excepcional crecimiento son percibibles también por otros factores: el extenderse en las ciudades nuevas construcciones y en el campo nuevos asentamientos, produjeron el ensanche de las áreas cultivadas; es ésta la época de los grandes labranzas, se recuperan marismas y pantanos, se abaten bosques, se construyen canales para riego. Es la época de los llamados asentamientos programados, numerosas "Villenove e Villefranche"(villas) nacen por todas partes (como Villanovetta di Verzuolo y Villafranca Piemonte) bajo el estímulo de señores que siendo propietarios de vastos terrenos sin uso, deciden transformarlos en áreas cultivables. Este fuerte crecimiento demográfico produce como consecuencia un intenso movimiento sobre los territorios de parte de la población. Muchos agricultores se mudan a la ciudad incluso para no agravar más las ya precarias condiciones económicas de la familia; pero no sólo los agricultores cambian de ciudad sino diversos propietarios se transfieren con la familia donde ven nuevas perspectivas tanto culturales como profesionales.


Quindi come abbiamo potuto osservare, molto probabilmente la spinta demografica e la crescita accentrata di molti luoghi, resero naturale ed indispensabile l'adozione del cognome, diversamente non sarebbero più riusciti ad identificarsi.
Por lo tanto como hemos podido observar, muy probablemente la expansión demográfica y el crecimiento centralizado de muchos lugares, hicieron natural e indispensable la adopción del apellido, de otra forma no habrían logrado identificarse.

Buona parte dei cognomi che attualmente ci portiamo appresso, ha subito nel corso dei secoli una certa metamorfosi la quale, in alcuni casi ha reso anche incomprensibile il significato che il cognome originale rivestiva. Nel contesto di una mia ricerca riguardante la composizione dei cognomi presenti nella Provincia di Cuneo, atta anche a stabilire una eventuale concomitanza con il fenomeno immigratorio/emigratorio, ho rilevato dei dati che ritengo abbastanza interessanti, ad esempio: dal 1028 (data a cui risalgono i primi cognomi da me rintracciati) al 1349 i cognomi terminanti con la vocale "o" sono pari al 52,4 %; dal 1350 al 1599 si riducono al 38,1 %; si stabilizzano dal 1800 ai giorni nostri al 44,2 %. Quelli terminanti con la vocale "i", dal 1028 al 1349 sono il 22,5 %; dal 1350 al 1599 arrivano al 34,2 %; dal 1800 ai giorni nostri si stabilizzano al 22 %. Sempre in percentuale, anche le iniziali dei cognomi registrano nei vari periodi mutazioni abbastanza rilevanti.
Buena parte de los apellidos que actualmente llevamos, tuvieron en el transcurso de los siglos una cierta metamorfosis, la cual, en algunos casos, ha hecho también incomprensible el significado que el apellido original revestía. En el contexto de una investigación mía en cuanto a la composición de los apellidos presentes en la Provincia de Cúneo, y para establecer también una eventual concomitancia con el fenómeno inmigratorio/emigratorio, he relevado datos que sostengo como bastante interesantes, por ejemplo: desde el 1028 (fecha en la cual surgen los primeros apellidos por mí trazados) al 1349 los apellidos terminados con la vocal "o" son el 52,4 %; del 1350 al 1599 se reducen al 38,1 % y se establecen del 1800 a nuestros días en el 44,2 %. Aquellos terminados con la vocal "i", del 1028 al 1349 son el 22,5 %; del 1350 al 1599 llegan al 34,2 %; del 1800 a nuestros días se establecen en el 22%. Siempre en porcentajes, también las iniciales del apellido registran en varios períodos mutaciones bastante relevantes.

Le motivazioni che hanno provocato queste trasformazioni possono essere molteplici, senz'altro tra le cause più importanti sono da annoverare le frequenti immigrazioni ed emigrazioni provocate da carestie, pestilenze e guerre, caratteristiche ai periodi presi in esame. Oltre a questi fenomeni è anche opportuno aggiungervi i numerosi errori di trascrizione eseguiti nelle varie epoche sui registri sia parrocchiali che comunali. Ad esempio la preposizione "De" che fino al 1600 inoltrato precede quasi tutti i cognomi, era intesa come discendenza o provenienza, cioè: Matteus De Rossis (sinonimo di Rubeus), significava Matteo della famiglia dei Rossi, ma anche come preposizione patronimica, cioè discendente dal nome del padre: de Michelis - di Michele; De Matteis - di Matteo; De Giovanni - di Giovanni; De Laurenti - di Lorenzo. Così molti cognomi terminanti con la vocale "i": Alberici - di Alberico; Anselmi - di Anselmo; Rolandi - di Rolando; Martini - di Martino, ecc. in questo caso gli errori di trascrizione dovuti sia all'alto tasso di analfabetismo (a metà '800 nella Provincia di Cuneo toccava punte del 70/75 %!) che sovente alla scarsa cultura del clero, condizionarono non poco soprattutto i cognomi preceduti dal "De". In alcuni casi venne attaccato direttamente al cognome (Derossi), in molti altri casi specialmente dal 1700 al 1800 venne totalmente escluso. La lingua usata nelle registrazioni non fu sempre la medesima, il latino e l'italiano dal 1600 al 1800 si alternarono spesso e volentieri.
Las motivaciones que han provocado estas transformaciones pueden ser múltiples, sin embargo entre las causas más importantes se cuentan las frecuentes inmigraciones y emigraciones provocadas por carestías, pestes y guerras, características de los períodos examinados. Además de estos fenómenos es también oportuno agregar los numerosos errores de transcripción realizados en distintas épocas sobre los registros tanto parroquiales como comunales. Por ejemplo la preposición "De" que desde el 1600 precede a casi todos los apellidos, era entendido como descendencia o proveniencia, esto es: Matteus De Rossis (sinónimo de Rubeus), significaba Matteo de la familia de los Rossi, pero también como preposición patronímica, o sea, descendiente del nombre del padre: de Michelis - de Michele; De Matteis - de Matteo; De Giovanni - de Giovanni; De Laurenti - de Lorenzo. Así muchos apellidos terminados con la vocal "i": Alberici - de Alberico; Anselmi - de Anselmo; Rolandi - de Rolando; Martini - de Martino, etc., en este caso los errores de transcripción debidos sea a la alta tasa de analfabetismo (a mitad del '800 en la provincia de Cúneo llegaba al 70/75 %!) como a menudo a la escasa cultura del clero, condicionaron bastante sobretodo a los apellidos precedidos por el "De". En algunos casos fue pegado directamente al apellido (Derossi), en muchos otros casos, especialmente del 1700 al 1800, fueron excluídos totalmente. La lengua usada en los registros no fue siempre la misma, el latino y el italiano del 1600 al 1800 se alternaron, a menudo, voluntariamente.

Un altro tra i più comuni e curiosi errori di registrazione, veniva eseguito nel seguente modo: "l'anno del Signore 1610, ecc. ecc. la famiglia dei Rossi presentava al cospetto di Dio una creatura di sesso mascolino cui veniva imposto il nome di Mario, ecc. ecc." a fianco dell'intestazione il nuovo battezzato veniva registrato col cognome di Rosso anziché Rossi. Viceversa se si trattava di una femmina, esempio Francesca ,era registrata come Rossa Francesca.
Otro de los errores más comunes y curiosos de registración, era manifestado del siguiente modo: "El año del Señor 1610, etc. la familia de los Rossi pone en presencia de Dios una criatura de sexo masculino al cual se le ha impuesto el nombre de Mario, etc.", al costado del encabezamiento el nuevo bautizado era registrado con el apellido de Rosso en vez de Rossi y viceversa si se trataba de una niña, por ejemplo: Francesca era registrada como Rossa, Francesca.


Il cognome ogni volta modificava la sua vocale finale in base al sesso del neo battezzato, e questo accadde più o meno fino alla metà del '700.
El apellido modificaba cada vez su vocal final en base al sexo del nuevo bautizado, y esto ocurrió, más o menos, hasta la mitad del '700.

martes, 12 de mayo de 2009

Strada Europea del Castagno

IL TERRITORIO dell'Antico Frignano Il territorio del frignano è come un mosaico dove si alternano in modo armonioso campi, boschi e piccoli frutteti che fanno da cornice a borghi, case torri e castelli medioevali. Il ciliegio e il castagno dominano questo paesaggio e con i loro colori, lo rendono particolarmente suggestivo in primavera e in autunno. Queste montagne sono il cuore dell'Emilia Romagna e offrono un ambiente ricco di verde, di cultura e di gastronomia, con specialità montanare, oltre ai piatti tipici della cucina emiliana.
ANTICO FRIGNANO (La Strada Europea del Castagno)
E' un itinerario ideale che collega tra loro i principali territori europei, ricchi di storia e di cultura, caratterizzati dalla presenza costante dei castagneti.
L'itinerario nell'Antico Frignano. Un tratto importante della Strada Europea deI Castagno attraversa l'Appennino tra Modena e Bologna e si snoda sulle principali strade dell'Antico Frignano. Poco distante dai centri principali e intorno ai piccoli borghi si possono visitare importanti castagneti, che un tempo costituivano il vanto di queste zone. Castagneti storici e castagni secolari si trovano a Castelluccio di Montese, a Fellicarolo (Fanano), a Fontanaluccia (Frassinoro) a Magrignana (Montecreto) a Montombraro (Zucca) e Monzone (Pavullo). Qui, nascosto tra i castagni, si erge il misterioso Ponte deI Diavolo o Ponte Ercole. Numerose sono anche le testimonianze storico-architettoniche che si incontrano lungo il cammino e altrettanto numerose sono le possibilità di fare piacevoli soste per acquistare prodotti tipici o per gustare le specialità locali.
DA VEDERE
Castelli (Castello di Montecuccoli, Rocca di Montese, Castello di Montefiorino, Castello di Sestola, Castelli di Brandola e Gombola). Torri medioevali, Case-torri, Píevi, Oratori e altri edifici storici si trovano in tutti i principali centri e nei piccoli borghi in tutto il territorio. Inoltre si possono visitare: un piccolo Museo deI Castagno, essicatoi per castagne (Canicci o Metati), Mulini ad acqua (di cui uno funzionante a Granaglione (Bo), due importanti Ponti Medioevali).Tesori della Natura Parco regionale del Frignano, Parco regionale del Corno alle Scale, Parco regionale di Roccamalatina, Riserva Naturale di Sassoguidano, Parco di Monte Santa Giulia. Numerose altre piccole emergenze naturalistiche come: i Cinghi di Boccasuolo, il Sasso dei Carli, il Sasso di S.Andrea, le Grotte di Labante, si trovano sparse su tutto il territorio.
LA VALORIZZAZIONE DEL CASTAGNO NELL'ANTICO FRIGNANO
Da oltre 10 anni le Comunità Montane assieme alla Camera di Commercio incentivano il recupero dei castagneti abbandonati, molti interventi sono stati effettuati anche con contributi messi a disposizione dalla Regione Emilia Romagna e dalla Unione Europea. La Comunità Montana Appennino Modena Est fornisce anche assistenza tecnica e le marze ai castanicoltori che rimettono in produzione i castagneti. Alcuni consorzi e cooperative, grazie al sostegno dato dal GAL "Antico Frignano," hanno avviato attività di trasformazione e di commercializzazione di prodotti di qualità a base di castagne. Dal mese di ottobre 2000 è attivo il "Centro documentazione - Museo deI Castagno" di Zocca.
Le Sagre: In autunno, a partire dalla prima domenica di ottobre fino alla prima domenica di novembre neI Territorio dell'Antico Frignano si svolgono numerose sagre della castagna con manifestazioni folcloristiche, mercatini, degustazione e vendita di castagne, marroni e prodotti a base di castagne.
I PRODOTTI
Nell'Antico Frignano si producono ottime castagne da consumare fresche, secche e trasformate in farina e marroni per caldarroste e dolci. II prodotto fresco viene venduto quasi tutto direttamente dai produttori o nei negozi deI territorio. La farina viene ottenuta con il metodo tradizionale seccando le castagne nei Metati. La macinatura delle castagne si fa con macine in pietra e si ottiene un prodotto di elevata qualità. Le castagne e i marroni dell'Antico Frignano, sono prodotti ottenuti con metodi della Agricoltura biologica.
INFORMAZIONI
Per visitare il territorio e i castagneti, per partecipare alle sagre, per acquistare i prodotti e per degustare le specialità gastronomiche è possibile rivolgersi a:IAT PAVULLO Tel. 39 0536 20358IAT SESTOLA Tel. 39 0536 62324
PROMAPPENNINO ZOCCA Tel. 39 0599 85584
Per conoscere le iniziative di valorizzazione del Castagno:GAL ANTICO FRIGNANO sede operativa via Emilia Ovest 101 - 41100 Modena Tel. 39 059 821149 Fax 39 059 380063e-mail: emive@tin.it
CENTRO DOCUMENTAZIONE Museo del castagno presso Comunità Montana Appennino Modena EstVia M.Tesi 1209 - 41059 Zocca Tel. 39 059 987270 - Fax 39 039 986432e-mail: vezz.cme@provincia.modena.it
CONSORZIO VOLONTARIO CASTANICOLTORI di GRANAGLIONE C/o Pro locovia Bovecchia,139 - 40030 Granaglione (Bo) Tel. 39 0534 62273 Tel/ Fax. 39 0515 15043 COOPERATIVA SOCIALE S.ROCCO a.r.l.Via Macchiaccia, 1 - Frassinoro (Mo) Tel. 39 0536 968061/698248 Fax 39 0536 968146

jueves, 29 de enero de 2009

Yo no irè...

No seré yo el que ponga los pies en Piemonte. No seré yo. Con la ansiedad de los últimos trámites, sube y baja por el cuello un aliento que no me pertenece. La fotografía del pasaporte, el repaso de la geografía, la elección de la vestimenta me pertenecen, pero sé que estoy cumpliendo un mensaje que tiene casi un siglo: volver.
Dijo "volver" Matteo Castagno el día que dejó Saluzzo y levantó el pañuelo por última vez. Dijo "volver" Lucía Mainardi cuando ocultó las lágrimas de la ida sin regreso. Es que tenía sueños y los sueños no se transportan ni se devuelven. Los sueños son uno mismo.
Pero no retornaron ni Matteo, ni Lucía, ni Matilde Devalis, la de Barge, ni Juan, ni Gaudencio, y tampoco el último de los Matteo -mi padre- que me dijo muchas veces, con su palabra escasa y su mirada triste: "alguna vez iré a Italia..."
Yo no lo entendía. No era turismo, ni pasión, ni promesa. América les dio distancia que quisieron devolver, porque con nada ajeno se quedaban.
Qué clase de nostalgia era aquella que mojaba los ojos cantando "La Violeta" y sin embargo los empujaba a echar raíces cada día más fuertes, cada vez más anchas?
Qué clase de cita prometieron que los obligó a levantar edificios, dictar leyes en una lengua nueva, a pesar de las conversacioines en el antiguo idioma de Cúneo y Pinerolo?
Me dije el otro día: tengo que devolver sus sueños al lugar de origen. Cómo hacer con tanta carga que ningún avión podría soportar?
La familia se hizo grande, la raíz se ha hundido muy profundo. En pocos días, el avión desandará en horas lo que necesitó cuarenta días alguna vez. Y bajarán mis pies en Fossano, y mis manos tocarán las paredes de Fossano, y mi vista abarcará los paisajes del Piemonte, pero no seré yo quien recorra con mi esposa los paisajes. Rodeándome, poniéndome alas, subiendo y bajando por mi garganta, serán tantos sueños conseguidos...Tantas promesas incumplidas...Tanta nostalgia compartida...
No pregunten por mi nombre. Podría estar un largo rato nombrando gentes italianas que no tuvieron ocasión de enterarse que uno de ellos, muchos años después, estaría pagando la promesa.
Alcides Castagno

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